IVA e-commerce: dal 2021 al 2026, cosa cambia

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Negli ultimi anni, il boom dell'e-commerce ha spinto l'Unione Europea ad aggiornare le regole fiscali per adeguarle a un mercato più digitale e interconnesso. Dopo l'importante riforma del 2021, nuove misure entreranno in vigore nel 2025 e nel 2026, con l'obiettivo di semplificare la gestione dell'IVA, combattere l'evasione e favorire la competitività delle imprese.

In questo articolo, facciamo il punto sulle regole attuali, sulle principali modifiche degli ultimi anni e su ciò che ci aspetta nel prossimo futuro:

La situazione prima della riforma

Fino al 2021, ogni Stato membro dell'UE applicava soglie diverse per l'IVA nelle vendite a distanza. Se un e-commerce italiano vendeva in Germania e superava i €100.000 annui (la soglia tedesca), doveva registrarsi lì e gestire tutta la burocrazia fiscale. Al di sotto di quella soglia, poteva invece applicare l'IVA italiana.  

Anche per le importazioni da Paesi extra-UE, vigeva un'esenzione IVA per beni sotto i €22, spesso sfruttata in modo scorretto da venditori esterni che dichiaravano valori inferiori al reale. 

🗂️ Lettura consigliata: Come vendere all'estero: una guida introduttiva

Le modifiche introdotte nel 2021

1. Eliminazione delle soglie nelle vendite a distanza

A partire dal 1° luglio 2021, qualsiasi e-commerce che supera i €10.000 annui di vendite a distanza intra-EU deve applicare l'aliquota IVA del Paese di destinazione.

2. Introduzione del Regime OSS (One Stop Shop) 

Grazie allo sportello unico, le imprese possono dichiarare e versare l'IVA su tutte le vendite intra-UE tramite un solo portale, evitando registrazioni multiple nei diversi Paesi. 

🌍 Cos’è l’OSS

Il One Stop Shop (OSS) consente alle aziende UE e non UE di gestire l’IVA sulle vendite B2C in altri Paesi europei tramite un solo portale nazionale, senza bisogno di registrarsi in ogni Stato. La dichiarazione è trimestrale

2. Fine dell'esenzione IVA sulle importazioni di spedizioni di basso valore

Tutti i beni importati da Paesi terzi sono ora soggetti all'IVA, anche se di valore inferiore a €22. Per semplificare questa procedura è stato introdotto il regime IOSS (Import One Stop Shop) 

📦 Cos’è l’IOSS

L’Import One Stop Shop (IOSS) permette ai venditori extra-UE di applicare l’IVA direttamente al momento dell’acquisto per spedizioni sotto i 150 €, evitando costi aggiuntivi alla consegna. La dichiarazione avviene mensilmente tramite un portale unico. 

3. Responsabilità IVA per i marketplace

Con la riforma marketplace come Amazon o Ebay diventano responsabili della gestione dell'IVA quando la società che utilizza i loro servizi non è stabilita nell'Unione europea ed esporta merci nell'UE.

I marketplace ora si occuperanno della gestione dell'IVA dei paesi terzi che vendono i loro prodotti negli Stati membri dell'UE.

Le novità IVA per il 2025

Nel 2025, le aziende che vendono online in Europa devono gestire una fase di transizione verso un sistema ancora più digitalizzato e uniforme. 

Estensione del Regime OSS

Il sistema OSS si applica a uni numero crescente di transazioni, semplificando la gestione dell'IVA anche in casi complessi. Le imprese dovranno però conoscere bene le aliquote applicabili nei vari Paesi e aggiornarsi sulle modalità di compilazione delle dichiarazioni. 

Fatturazione elettronica B2C

Alcuni Stati membri hanno già introdotto o stanno introducendo l'obbligo di fattura elettronica anche per clienti privati residenti in altri Paesi EU. E' fondamentale dotarsi di strumenti digitali in grado di rispettare le normative locali.

SME Scheme per le piccole imprese

Il nuovo regime agevolato prevede soglie comuni e procedure più snelle per le PMI che vendono online in Europa. Questo schema intende ridurre gli ostacoli burocratici e favorire l'internazionalizzazione. 

🧾 Cos’è lo SME Scheme

Lo SME Scheme è un regime IVA semplificato pensato per le piccole imprese europee che vendono online in altri Paesi UE. Offre soglie comuni e meno obblighi burocratici per facilitare l’espansione cross-border.

Verso una partita IVA unica europea?

Non è ancora realtà, ma si discute sempre più seriamente della possibilità di creare un'unica partita IVA valida per tutti i Paesi dell'UE. L'obiettivo: abbattere la burocrazia e facilitare la libera circolazione di beni e servizi.  

Le riforme previste per il 2026 

Molte delle riforme previste per il 2026 fanno parte del pacchetto europeo ViDA – VAT in the Digital Age, presentato dalla Commissione Europea per modernizzare la gestione dell’IVA attraverso strumenti digitali e standard comuni.

Queste misure si inseriscono in un contesto in cui, secondo la Commissione, l’UE perde ogni anno miliardi di euro a causa di frodi fiscali legate anche al commercio online. Nel solo 2022, si stima che oltre 13 miliardi di euro siano stati sottratti ai bilanci pubblici da meccanismi fraudolenti come il missing trader e le frodi intracomunitarie a catena.

Le principali misure previste:

  • E-reporting in tempo reale: le transazioni tra imprese (B2B) all'interno dell'UE dovranno essere comunicate digitalmente e quasi in tempo reale, aumentando la trasparenza. 
  • Fattura elettronica standardizzata: sarà introdotto un formato unico valido in tutti gli Stati membri.
  • OSS esteso anche al B2B: le imprese potranno gestire le operazioni B2B intra-EU centralmente, come già avviene per il B2C
  • Potenziamento del sistema IOSS: per facilitare ulteriormente l'importazione di merci da Paesi terzi.
  • Obblighi digitali automatizzati: la gestione dell'IVA sarà sempre più integrata con software e piattaforme tecnologiche. 

Perché è utile affidarsi a un esperto fiscale

Adeguarsi correttamente alle normative IVA europee è diventato un aspetto cruciale per gli e-commerce che operano oltre i confini nazionali. In un contesto in continua evoluzione, dove ogni Paese applica aliquote diverse e dove l'Unione Europea introduce progressivamente nuovi obblighi digitali, la gestione fiscale rischia di diventare un vero ostacolo alla crescita

Secondo un'indagine della Commissione Europea, oltre il 60% delle PMI che vendono online in altri Stati membri considera la burocrazia legata all'IVA uno dei principali freni all'espansione. Per questo motivo, è consigliabile affidarsi a consulenti specializzati in fiscalità internazionale, capaci di supportare l'azienda nella gestione delle dichiarazioni, nella comprensione delle normative locali e nell'uso corretto del Regime OSS. 

Partner come AVASK, attivi in ambito fiscale europeo, possono offrire un supporto mirato per operare in modo conforme e senza rallentamenti, soprattutto nei passaggi più delicati dell'espansione cross-border. 

Lavorare con un esperto IVA non è solo una misura preventiva: è una scelta che tutela il business e accelera l'ingresso nei mercati europei. 

Conclusione

Dal 2021 a oggi, l’Unione Europea sta trasformando profondamente il sistema IVA, guidata da obiettivi di digitalizzazione, trasparenza e semplificazione.

Le riforme già attive e quelle previste per il 2025 e 2026 — in gran parte incluse nel pacchetto ViDA —rappresentano un’evoluzione importante per chi vende online in Europa. Essere aggiornati e preparati oggi significa evitare ostacoli domani.

Se operi su più mercati europei, è fondamentale monitorare l’evoluzione normativa e dotarsi degli strumenti giusti per rimanere compliant e far crescere il tuo e-commerce in modo sostenibile.

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07/08/2025
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