La privacy nel 2022: cosa cambierà per l'eCommerce?

**Articolo aggiornato il 10/02/22**

Il 2022 sarà l’anno in cui rimodellare la prospettiva da cui osserviamo la privacy degli utenti. Dal 10 gennaio sono entrate in vigore in modo definitivo le nuove indicazioni del Garante della Privacy sulla gestione dei cookie e in generale, attendiamo numerosi cambiamenti, sia legislativi sia nei trend della comunicazione online.
In questo articolo Antonino Polimeni ci spiega tutto ciò che dobbiamo sapere al riguardo.

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Cosa dobbiamo aspettarci quindi?

La risposta è presto detta: noteremo un evidente incremento della consapevolezza degli utenti.

Del resto il mondo va in questa direzione. Da una parte in quest’ultimo anno abbiamo assistito ad un (a mio parere eccessivo) incremento della fobia da parte degli utenti nei confronti dei trattamenti dei propri dati personali (probabilmente qualcuno ha anche cavalcato lo spettro della privacy facendo leva sulla paura dei tracciamenti, per vendere i propri dispositivi).

Dall'altra parte, invece, con un ragionamento un po’ più profondo dei populismi in atto (come quello che ha portato la gente a non scaricare Immuni per paura di essere “tracciati”), assistiamo senza dubbio ad una invasione di trattamenti e ad una diffusione di dati tale da dover ripensare a tutto il sistema, a partire dei cookie, che a breve verranno sostituiti da altri sistemi.

La parola chiave del 2022 deve essere solo una: consapevolezza. Consapevolezza dell'utente, consapevolezza delle aziende, consapevolezza degli operatori di marketing.

Non vi è dubbio che nel 2022 vi sarà un'attenzione maggiore da parte dei navigatori e degli utenti verso la propria privacy. Ed è proprio da qui che dobbiamo partire, prendendone necessariamente atto, ed effettuare una scelta importante anticipando i tempi e il trend: la scelta di trattare i dati in modo etico.

Il tema “data ethics” sarà il cavallo di battaglia del 2022 del nostro studio legale e si basa su un assunto importantissimo: trattare i dati in modo etico porta senza dubbio ad un aumento di fatturato.

Ebbene sì, i dati ci dicono questo. Paradossalmente, evitando di spremere il più possibile l'utente, estorcendo qualsiasi dato per inviare informazioni commerciali e per profilarlo, faremo il bene dell’azienda.

Secondo uno studio di benchmark sulla privacy effettuato dalla Cisco e relativo all'anno 2020, attingendo ai dati di 2800 aziende in 13 paesi diversi è emerso che per ogni dollaro speso per la privacy, le aziende in media hanno ottenuto $2,70 in benefici associati e ben il 70% delle società intervistate afferma di aver ricevuto oltre alla conformità anche ulteriori vantaggi aziendali significativi dovuti alla privacy.

Ma i dati non si fermano qui.

Sembrerebbe infatti che, secondo un survey del 2019, sempre della multinazionale californiana, l’84% degli utenti è preoccupato della propria privacy e ben il 32% degli utenti, ha già agito almeno una volta per proteggere la propria privacy.

E se ancora non vi basta: secondo il Pew Research Center la metà degli americani hanno già deciso, almeno una volta di non utilizzare un prodotto o servizio a causa di qualche preoccupazione privacy che detto utilizzo poteva comportare.

Ma si badi bene, per assistere ad un reale benefit per le aziende, non basterà trattare i dati degli utenti in modo etico. Sarà necessario e fondamentale affiancare un piano di comunicazione efficace per far arrivare a tutti la notizia che si stiano trattando i dati in modo etico, generando così awareness e trust, magari con campagne mirate e con un copy dei testi privacy persuasivo e chiaro, che si basi sulle più moderne che tecniche di legal design e magari anche con l'utilizzo di infografiche.

Ma cosa vuol dire trattare i dati in modo etico e sostenibile? Vuol dire aggiungere agli adeguamenti sufficienti a non prendere sanzioni ulteriori garanzie per l'utente, ulteriori diritti per i navigatori, facilitando oltre modo l'accesso agli stessi. Un esempio è la politica dei resi adottata da Amazon: la legge stabilisce che il reso debba essere effettuato entro 14 giorni, Amazon invece ne dà 30. Il pubblico si fida di Amazon e scegli Amazon anche per questo. Si sente tutelato.

Il 2022 di Polimeni.Legal darà alla luce un manifesto condiviso, specifico per chi opera nel mondo del digitale, che includerà tutte le azioni necessarie e tutte le azioni “in più” che dovranno essere poste per poter giudicare il proprio sistema di gestione privacy come “etico”, senza cadere in facili tecniche di washing che tra l'altro sono sempre più sotto la lente d'ingrandimento degli enti preposti a comminare sanzioni, come ad esempio l'AGCOM.

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16/12/2021

Autore ospite Antonino Polimeni

Antonino è avvocato, blogger, DPO ed è il fondatore di Polimeni.Legal, studio legale specializzato in diritto di Internet, Privacy e Copyright.

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